“A volte penso che Giovanni Falcone è morto perché per una volta la sua straordinaria intelligenza venne scavalcata dal precipitare degli eventi”. Scrive così Roberto Scarpinato nella premessa al suo “Il ritorno del Principe”: l’attuale Procuratore Generale in Corte d’Appello a Palermo è convinto che Borsellino “messo sull’avviso dalla strage di Capaci, ebbe modo di prevedere con il pensiero quanto lo attendeva, vedendo la morte avvicinarsi giorno dopo giorno come la vittima sacrificale di una Paese vile e immaturo”.


Tutti coloro che hanno avuto la fortuna, da magistrati, di vivere un segmento della propria vita professionale accanto a Giovanni e Paolo condividono il pensiero di Scarpinato, punto di vista che emerge anche nella scrittura della Dott.ssa Alessandra Camassa, diretta discepola di Paolo Borsellino e legata da profonda amicizia alla famiglia di Giovanni Falcone, sin dai primissimi anni ’80. Un punto di osservazione privilegiato dunque quello della Camassa, che nel 2010 scrive di getto un dialogo immaginario fra i due nemici mortali di Cosa Nostra e dei secondi, terzi o quarti livelli di complicità del Potere.



























Quelli che ritroviamo nella Casa degli Uomini Onesti sono un Falcone & Borsellino inediti, che a volte lasciano di stucco per la puntualità dell’ironia con la quale l’uno dissacra gli spigoli più ruvidi del carattere dell’altro. Noi e loro è la cerimonia del ritrovarsi dopo vent’anni di un silenzio cercato e coltivato per non soffrire il distacco e per continuare, Altrove, un percorso separato di sedimentazione dell’esperienza e della conoscenza. I due vecchi amici tornano a ridere e a scherzare come due veri siciliani, l’uno agli antipodi dell’altro, consapevoli della profonda diversità di carattere ma lieti di non averle permesso in vita di ledere in alcun modo la grandissima amicizia. Si ritrovano per guardare avanti, per fare da esempio a quelli di laggiù, seppur con una nota di disappunto che emerge più evidente nel cuore del più sovversivo fra i due: è difficile pensare di aver sacrificato tanto, forse tutto, e poi quello Stato che per noi era e rimane un valore, si dissolve in qualcosa che assomiglia a... Non mi piace ripetere quello che sto pensando...

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