Amor per me A cura di Monia Manzo
Il lavoro di Luca Milesi, Amor per me è un omaggio alla bellezza più onirica di Roma e alle anime che spesso animano le nostre esistenze, quelle presenze/assenze che abbiamo sempre sognato o forse visto grazie ad una sensibilità non comune, ma reale. È grazie a una commistione di stili dal pasoliniano a quello di Lope De Vega, che la compagnia Enter
si mette in gioco a più livelli dando prova della bravura e della preparazione attoriale di Maria Concetta Liotta, Domizia D’Amico e dello stesso regista Milesi, che in modo suggestivo parlano di un sogno dell’aldilà.
La commedia scritta sempre da Milesi parla di un uomo comune, che trascorre forse l’ultima notte della sua vita da solo dimenticato in un ospedale e che da come intuiamo, ma all’inizio non ne siamo certi, è appena arrivato nell’aldilà.
Altro personaggio onirico e stimolante è lo spirito di un clown, la funzione scenica è indubbiamente quella di raccordo e racconto delle storie e degli ultimi “arrivati”, facendoci immergere nel loro vissuto fino a poco prima di trapassare.
E per concludere abbiamo "Amor", un termine bifronte, che significa anche Roma, la grande Bellezza, la Città Eterna, la madre di tutte le madri, concretizzatasi attraverso la preziosa interpretazione di Maria Concetta Liotta.
È molto suggestiva l’azione di Amor nella commedia: consolare l’imbarazzo e il dolore che attanaglia il cuore di tutti coloro che dopo la loro comparsa nell’aldilà, hanno un’illuminazione nel comprendere, ormai in extremis, gli effetti sul prossimo delle cattive azioni perpetrate durante la vita terrena. “Amor” è una storia tragicomica, ricca di spunti linguistici dialettali di profondo respiro intellettuale; vi troviamo una ricerca oltre che nell’espressione di stampo trilussiano, anche quella scanzonata malinconia di alcuni sonetti belliani, in cui emerge forte il sapere di una tradizione letteraria mai sopita e che Luca Milesi riesce a far rivivere attraverso uno stile più moderno ma mai banale o superficiale.
Il testo di Amor è una dichiarazione sentimentale del drammaturgo nei confronti di un mondo millenario, che seppur non sembra più travolgerci, ci condiziona con il suo influsso sotterraneo e polisemico.
Roma è ovunque ci sia bellezza, e seppur a volte possa sembrare decadente, da’ ancora vita a delle anime comequelle che la storia racconta... Anime sorprese nella loro semplice vita, tutta tesa a risolvere questioni che davanti alla morte sembrerebbero inezie, ma in verità è proprio AMOR/ROMA che le nobilita attraverso una poetica del testo e una tradizione letteraria e musicale che non dovremmo mai mettere da parte. Anche se è impossibile dimenticare una storia, che vivrà sempre attraverso migliaia di anime incastonate nelle fattezze eterne di un mondo senza fine.
La morte non cancella ciò che l’amore di una civiltà rende eterno.
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